[FILOSOFIA] Spinoza

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Matteostok94
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    • LA METAFISICA: IL PANTEISMO
    • Il metodo geometrico e il concetto di sostanza
    Spinoza è un filosofo razionalista. La filosofia di Spinoza si collega a quella di Cartesio. In particolare, da Cartesio trae il metodo matematico. Per Cartesio esistevano tre sostanze: Dio, la res cogitans (sostanza pensante) e la res extensa (sostanza estesa). Per Spinoza, invece, esiste una sola sostanza, Dio, di cui tutti gli esseri, compreso l’uomo, fanno parte. La filosofia di Spinoza prende l’avvio da un particolare concetto di sostanza. Secondo Spinoza, la sostanza è ciò che esiste in sé e ciò che si concepisce di per sé. La sostanza è ciò che esiste in sé perché essa non è, come gli altri enti estesi finiti, contenuta in un altro ente esteso più grande, ma esiste in se stessa e basta. La sostanza è poi per Spinoza l’ente che è concepito di per sé, perché la sostanza può essere pensata senza l’aiuto di un altro pensiero. L’idea della sostanza non presuppone nessun’altra idea. Io, per esempio, non sono una vera sostanza, appunto perché non posso essere pensato senza l’aiuto di un altro pensiero. Infatti, sono stato generato, e quindi la mia idea richiama l’idea dei miei genitori.
    La sostanza, innanzi tutto, è causa sui, cioè è causa di se stessa, non è causata da qualcos’altro. Infatti, se fosse prodotta da qualcos’altro, la sostanza non sarebbe concepita di per sé: la sua idea dipenderebbe dall’idea della sua causa.
    Se la sostanza è causa sui, ciò vuol dire anche che l’esistenza è una sua proprietà costitutiva, ossia che l’idea della sostanza implica la sua esistenza. La sostanza gode di una totale autonomia ontologica e concettuale, poiché si identifica con una realtà che non presuppone, ma è eventualmente presupposta, da ogni altra possibile realtà, e con un concetto che non presuppone, ma è eventualmente presupposto, da ogni altro possibile pensiero.

    • Le proprietà della sostanza e l’ identificazione di Dio con la Natura
    La sostanza è poi eterna: se dall’idea della sostanza deriva la sua esistenza, essa esisterà sempre. Per capire questa proprietà facciamo un esempio: dato che l’idea di triangolo contiene la proprietà di avere la somma degli angoli interni uguale a 180°, il triangolo avrà sempre la somma degli angoli interni uguale a due angoli retti. Analogamente, se l’idea della sostanza contiene la sua esistenza, la sostanza esisterà sempre.
    La sostanza è poi infinita: infatti, se fosse finita, non esisterebbe in sé, ma sarebbe contenuta in un altro ente più grande.
    Proprio perché è infinita, la sostanza è anche unica: se di sostanze ce ne fossero due, si limiterebbero a vicenda e non potrebbero essere infinite.
    Infine, proprio perché è unica, la sostanza è Dio e l’universo insieme. C’è una sola realtà: quindi Dio non può essere separato dalla natura. La tesi metafisica principale di Spinoza è la seguente: Deus sive natura.
    La metafisica di Spinoza è dunque un rigoroso monismo (per lui esiste una sola realtà). Spinoza è anche panteista. Infatti, se soltanto Dio è sostanza, tutte le creature, cioè le singole anime e i singolo corpi, non possono essere sostanze come pensava Cartesio (che parlava di res cogitans e di res extensa): sono solo parti, accidenti, di un’unica sostanza. Dio non è separato dalle creature, è nelle creature. O meglio: le creature sono in Dio come aspetti della sua sostanza. Il mare, in questo paragone, rappresenta Dio, cioè la natura, mentre le onde rappresentano i corpi e le anime.
    Il Dio di Spinoza si identifica con la natura, col tutto cosmico. Pertanto Dio non ha né intelletto né volontà né amore, e quindi non è una “persona”, come affermano invece le religioni ebraica e cristiana. Non avendo volontà, Dio non predispone neppure dei fini nell’universo.
    • Attributi e modi
    Il Dio-sostanza si manifesta al nostro intelletto come l’essere infinito, dotato di infiniti attributi o qualità essenziali. Tra gli infiniti attributi di Dio, noi conosciamo con chiarezza soltanto l’estensione e il pensiero, cioè la materia e la conoscenza. L’estensione e il pensiero non sono due sostanze autonome e indipendenti, ma costituiscono due aspetti della stessa sostanza divina: Dio è pensiero ed estensione. Non solo sostanza spirituale, ma anche materiale: materia infinita, eterna e indivisibile. Pensiero ed estensione non sono dunque, come pensava Cartesio, due sostanze, ma sono due attributi da considerarsi "principi ontologici", propri dell'essere della sostanza dell’unica sostanza divina. L’estensione e il pensiero si manifestano, poi, al nostro intelletto, secondo modi concreti e particolari, cioè come corpi (ad esempio un fiore) o come menti e idee (ad esempio l’idea del fiore). I “corpi”sono modi o concretizzazioni dell’estensione, mentre le “menti” e le “idee” sono modi o concretizzazioni del pensiero. Allo sguardo di Dio sul mondo, l’universo si presenta caratterizzato da un rigoroso ordine geometrico, in cui ogni elemento è concatenato all’altro secondo una disposizione necessaria e razionale: si tratta di un universo geometrico rigidamente monistico e panteista, in cui Dio e la natura coincidono. Tuttavia, Spinoza ammette una distinzione, di carattere meramente logico, tra Dio e gli attributi, da una parte – che egli chiama natura naturans o natura causante – e l’insieme dei modi, considerati come effetto, che egli chiama natura naturata o natura causata. Un rigido determinismo domina l’universo spinoziano: Dio stesso non agisce in base ad una volontà libera, ma in virtù delle necessità della propria natura, eterna e perfetta.

    • I due problemi fondamentali dello spinozismo
    Gli interrogativi di base che emergono dall'Etica sono essenzialmente due:
    1) che cos'è, in definitiva, la Sostanza di Spinoza?
    2) che rapporti esistono, precisamente, fra la sostanza e i suoi modi?
    -Per quanto riguarda la prima questione, la risposta è certo che la Sostanza è la Natura, ma per Spinoza la Natura non è una forza che "genera" le cose, ma un ordine da cui "seguono" i modi. Nell'Etica la Natura tende ad identificarsi con l'ordine necessario e razionale del Tutto. In altre parole, il Dio-Natura di Spinoza, in ultima istanza, è l'ordine geometrico dell'universo, cioè il Sistema o la Struttura globale delle leggi e delle relazioni necessarie fra le cose.
    -Per quanto riguarda il secondo problema, riguardante i rapporti fra la Sostanza e i modi, si può dire che Spinoza ha rifiutato i due modelli tradizionali: la dottrina della creazione e la dottrina dell'emanazione.
    Egli ha rifiutato formalmente la prima, in quanto si basa sull'impossibile riduzione del modo d'agire della Sostanza al modo d'agire umano. La creazione ipotizzerebbe intelletto, volontà, arbitrio, scelta, tutte cose che, secondo Spinoza, non hanno senso attribuite al Dio-Natura.
    Qual è il motivo per cui Spinoza non attribuisce a Dio l'intelletto, la volontà e l'amore? La ragione sta nel fatto che Dio è la sostanza, mentre intelletto, volontà e amore sono "modi" del pensiero assoluto (che è un "attributo"); essi appartengono al mondo.
    D'altro canto in Spinoza non c'è traccia della seconda dottrina, quella dell'emanazione, che avrebbe fatto della sua teoria la ripetizione esatta di quella di Bruno, secondo cui la natura infinita, per la sua sovrabbondanza di potenza, genera infiniti mondi.
    La Sostanza spinoziana è piuttosto un Teorema o un Ordine cosmico, da cui le cose scaturiscono o "seguono" in modo necessario, esattamente come dalla definizione del triangolo "segue" che la somma dei suoi angoli interni è un angolo piatto. Quindi i singoli modi derivano dalla Sostanza esattamente come i singoli teoremi, corollari, scolii derivano dalla geometria e dai suoi principi.
    La necessità, matematicamente pensata, diventa quindi, per Spinoza, la fondamentale categoria esplicativa della realtà.

    • Pensiero ed estensione: il parallelismo
    Secondo Spinoza, pensiero ed estensione sono due realtà qualitativamente eterogenee. Ciascun attributo è indipendente dall’altro e non comunica con l’altro. Un moto corporeo è determinato sempre e soltanto da altri moti corporei e un pensiero sempre e soltanto da altri pensieri. Non può mai accadere che un pensiero sia determinato da un moto corporeo o viceversa. D’altra parte, l’ordine e la connessione delle idee coincide con l’ordine e la connessione delle cose: fra pensiero ed estensione c’è parallelismo, i due attributi si corrispondono, concordano. Quando due idee sono concatenate fra di loro nel pensiero, cioè conseguono l’una dall’altra, anche le due cose che corrispondono ad esse nell’estensione sono concatenate fra loro nello stesso modo. Ad esempio, se nel pensiero l’idea del cerchio implica l’idea di avere tutti i raggi uguali, anche nell’estensione un cerchio disegnato implica questa stessa proprietà. E questo perché pensiero ed estensione sono due attributi (due espressioni) della stessa sostanza; sono la stessa natura considerata da due diversi punti di vista: quello spirituale e quello materiale. Sistema totale delle idee (pensiero) e sistema totale delle cose (estensione) si trovano tra loro in una relazione simile a quella che passa tra il progetto di una macchina, inteso come un complesso di calcoli matematici, e la macchina stessa, intesa come complesso di movimenti che realizzano quel progetto. Con la differenza, però, che la macchina del mondo (cioè l’estensione) non è stata fatta da qualcuno, ma è lo stesso sistema di calcoli (cioè il pensiero) considerato da un altro punto di vista.
    I rapporti che intercorrono fra pensiero ed estensione si possono chiarire con un’analogia: in un arco di cerchio si deve distinguere il lato concavo e il lato convesso. L’arco di cerchio è qualcosa di unitario; però, visto da una parte si presenta concavo, mentre visto dall’altra si presenta convesso. Analogamente la sostanza divina è unica; però, da un certo punto di vista è spirituale, da un altro punto di vista è materiale.
    Spinoza applica all’uomo il parallelismo fra pensiero ed estensione, fornendo una sua soluzione originale (il parallelismo) al problema del rapporto mente-corpo posto da Cartesio. L’anima dell’uomo è un modo del pensiero, mentre il corpo è un modo dell’estensione. L’anima e il corpo non subiscono influenze reciproche, però concordano, perché sono la stessa realtà considerata da due diversi punti di vista: come essere materiale e come essere spirituale. Così, ad esempio, alla mano posta sul fuoco (sul piano corporeo), corrisponde il dolore che prova l’individuo (sul piano psichico), non perché il corpo agisca sulla mente, ma perché i due ordini di cose e di idee sono la stessa realtà considerata da due diversi punti di vista.

     
    Top
    .
0 replies since 13/6/2012, 10:29   616 views
  Share  
.
Top