Carbonio (Descrizione Breve)

Scienze

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  1. Marchack
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    Carbonio Elemento chimico di simbolo C e numero atomico 6, appartenente al gruppo
    IVB (o 14) della tavola periodica. È il costituente fondamentale di tutti i composti
    organici, biologici e non, e riveste quindi un ruolo molto importante nella vita degli
    organismi viventi.

    Proprietà

    Il carbonio ha peso atomico 12,01115 ed esiste in natura in tre forme caratterizzate da
    diversa struttura cristallina: il diamante, in cui ogni atomo è legato ad altri quattro
    atomi formando un reticolo con struttura tetraedrica; la grafite, in cui gli atomi sono
    disposti in modo da formare degli esagoni affiancati su piani orizzontali; e il carbonio
    amorfo, caratterizzato da un basso grado di cristallinità. Queste forme, che si
    differenziano in molte proprietà fisiche, hanno punti di fusione estremamente alti e, a
    temperatura ambiente, sono insolubili in tutti i solventi.
    Una quarta forma di carbonio naturale è costituita da una intera classe di fullereni, il
    più famoso dei quali è il buckminsterfullerene.
    Il carbonio ha la proprietà unica di combinarsi con se stesso per formare catene di
    atomi e anelli estremamente complessi. Per questo motivo esiste un numero
    idealmente infinito di suoi composti, tra cui i più comuni sono quelli che contengono
    carbonio e idrogeno. I primi composti di carbonio furono identificati in organismi
    viventi all'inizio del XIX secolo, e da allora lo studio del carbonio costituisce l'importante
    ramo della chimica noto come chimica organica.
    Il carbonio è poco reattivo a temperatura ambiente, ma a temperature elevate reagisce
    facilmente con molti metalli per formare i carburi, e con l'ossigeno per formare il
    monossido di carbonio (CO) e il diossido di carbonio, noto anche come anidride
    carbonica (CO2). Forma inoltre composti con la maggior parte degli elementi non
    metallici, sebbene alcuni di questi composti, ad esempio il tetracloruro di carbonio
    (CCl4) debbano essere prodotti indirettamente. Il coke, una forma di carbonio amorfo,
    è usato per rimuovere l'ossigeno dai minerali formati da ossidi metallici per ottenere il
    metallo puro.

    Diffusione

    Sebbene rappresenti solo lo 0,025% della crosta terrestre, il carbonio è piuttosto
    diffuso in natura, in particolare sotto forma di carbonati. Il diossido di carbonio è un
    importante costituente dell'atmosfera ed è la fonte di carbonio più importante per gli
    organismi viventi. Nel processo di fotosintesi, le piante trasformano diossido di
    carbonio in composti organici complessi, che vengono successivamente utilizzati da altri
    organismi.
    Allo stato amorfo il carbonio si trova, in vari gradi di purezza, nel carbone, nel coke, nel
    nero di gas e nel nerofumo. Il nero di gas è prodotto bruciando idrocarburi liquidi come
    il kerosene in difetto d'aria, e raccogliendo il fumo in una camera separata; per lungo
    tempo è stato usato come pigmento nero negli inchiostri e nelle vernici, ma
    attualmente è stato sostituito dal nerofumo, composto da particelle più sottili e
    ottenuto dalla combustione incompleta del gas naturale. Il nerofumo è utilizzato come
    stucco e come rinforzante nell'industria della gomma.
    Applicazioni scientifiche
    Oltre alle numerose applicazioni industriali, il carbonio ha importanza anche nel settore
    scientifico. Nel 1961 l'isotopo più comune, il carbonio-12, fu scelto per sostituire
    l'ossigeno-16 come standard per i pesi atomici.
    Gli isotopi di peso atomico 13 e 14 sono largamente usati come traccianti isotopici nella
    ricerca biochimica. Il carbonio-14, noto anche come radiocarbonio, è un isotopo
    radioattivo che viene prodotto in continuazione nell'atmosfera per cattura dei neutroni
    della radiazione cosmica da parte dei nuclei di azoto; è incorporato in tutti gli organismi
    viventi e quando questi muoiono, il contenuto di carbonio-14 decresce, con tempo di
    dimezzamento di circa 5760 anni. L'analisi del rapporto tra carbonio-12 e 14 presente in
    un organismo rappresenta la base del cosiddetto metodo di datazione al radiocarbonio,
    che permette la stima dell'età dei fossili e di altri materiali organici.
     
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