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  1. In arrivo le batterie flessibili con ricarica wireless

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    tecnologia
    By eXander il 3 Mar. 2013
     
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    Che ci fossero le batterie flessibili si sapeva, ci fu già qualche notizia. Ma oggi è arrivato un nuovo progresso: Le Batterie flessibili... con la ricarica Wireless! La scoperta arriva dall'Illinois, più precisamente dalla Northwestern University, e tale influenza largamente l'argomento dell' "elettronica indossabile".

    Partiti da due obbiettivi, quello di trovare una soluzione per la ricarica e quello di poter indossare dispositivi plasmabili secondo il corpo umano hanno permesso tutto ciò, alcuni ricercatori hanno realizzato i primi prototipi di batterie in grado di incrementare le proprie dimensioni anche del 300% rispetto alla condizione di riposo.
    Piegarle, allungarle, comprimerle, maltrattarle: nessuna di questi ne intaccano il funzionamento e in ognuna, le batterie sono un grado di erogare energia a sufficienza per alimentare il dispositivo a cui sono state applicate.
    Nonostante questa scoperta, l'autonomia attuale è di circa 9 ore consecutive, anche se è possibile ricaricarle grazie ad un sistema wireless, più precisamente ad induzione magnetica.

    Queste batterie nascono principalmente per essere adattate a dispositivi elettronici da indossare: un esempio? Abiti che monitorano l'attività cardiaca/celebrale, e chi più fantasia ha, più pensi ad esempi possibili! Chi lo sa, magari in un futuro tali batterie saranno adattate anche ai nostri smartphone e tablet per creare quindi, accoppiate all'evoluzione che in questo periodo sta influenzando notevolmente l'utilizzo del silicio e all'uso dei display OLED, alcuni modelli... quasi malleabili!

    Le batterie sono tutt'ora uno degli ostacoli maggiori verso l'elettronica da indossare, poiché le batterie flessibili sono complicate da realizzare e non è facile mantenere la loro efficienza, in seguito ad notevoli deformazioni. Ma le batterie flessibili a ricarica wireless, una volta che andranno sul mercato, saranno una soluzione al problema: infatti i ricercatori hanno previsto tale problema e la batteria, infatti, prevede l'uso di elettrodi collegati da piccoli 'ponti' realizzati utilizzando cavi a spirale, tutto su una serie di strati di silicio. Ciò gli permette di non subire danni durante la deformazione, una migliore organizzazione dello spazio ed una maggiore flessibilità generale.

    Bensì prima dell'entrata in commercio, i ricercatori devono risolvere un problema cruciale: la possibilità di solo 20 cicli senza perdite di immagazzinamento. Probabilmente questo sarà il prossimo obbiettivo.


    Scritto da Alexander Cerutti (AnDer).


    Edited by @AnÐer - 4/3/2013, 15:38
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